giovedì 6 ottobre 2011

De Rossi: «Voglio restare, ma potevo firmare prima»


ROMA - De Rossi sta per abbracciare con la maglia azzurra il suo compagno di squadra Osvaldo, convocato da Prandelli. "Se lo ha convocato significa che è da Nazionale - dice il centrocampista della Roma - sicuramente sta facendo molto bene".

CONTRATTO - Il tema caldo però è il rinnovo del contratto con la Roma: "Se ne parla tutti i giorni, per questo io tendo a non parlarne mai. A volte però vengono tirate in ballo cifre non esatte e questo mi dà fastidio. Siamo in una fase di stallo ma sono convinto che troveremo una soluzione che accontenterà tutti. Purtroppo è un contratto che andava fatto molto prima, comunque siamo molto chiari sia io che la Roma. Io non ho mai fatto pressione sulla Roma, non ho mai detto o firmo entro una certa data o firmo con un'altra società, non sarebbe giusto per il rapporto che ho con la società e con l'ambiente". 

SITUAZIONE - "La situazione comunque è tranquilla, siamo in una fase di studio o di stallo, chiamatela come volete", ha aggiunto De Rossi, lanciando anche un messaggio chiaro alla Roma: "Io spero di restare altri 5 anni in maglia giallorossa e spero di farli bene. In Italia non mi vedo con una maglia addosso diversa da quella della Roma", poi ironizza e dice: "Forse potrei vestire quella dell'Ostia Mare". Il centrocampista della Roma disegna anche quello che potrebbe essere il suo fine carriera: "Se ci sarà un'opportunità mi piacerebbe fare un'esperienza di vita nel calcio di un paese lontano. Penso alla Cina, al Giappone, agli Stati Uniti, all'Australia"

LUIS ENRIQUE - Per il centrocampista della Roma e della Nazionale, Daniele De Rossi, ci sono similitudini tra il ct Cesare Prandelli e l'allenatore romanista Luis Enrique. "La Roma e la Nazionale sono simili perché entrambe cercano il risultato con il bel gioco e con il possesso palla". De Rossi, che parla dal ritiro azzurro di Coverciano, sottolinea che Prandelli e Luis Enrique "sono giovani ed hanno voglia di giocare bene a pallone". Sollecitato ad esprimere un giudizio sull'allenatore spagnolo, De Rossi non ha usato mezze parole: "Le impressioni? Lo conosco da due mesi, ma sono tutte positive".

SERBIA - La sfida tra la Serbia e l'Italia, in programma venerdì a Belgrado, è accompagnata da tante attenzioni dovute agli incidenti avvenuti a Genova in occasione della gara di andata valevole per la qualificazione agli Europei. Dal ritiro azzurro di Coverciano Daniele De Rossi, che a Genova era assente perchè bloccato da un infortunio, lancia un appello. "È stato uno choc per tutti veder sospendere quella partita per le violenze dei tifosi serbi. A Belgrado spero di trovare uno stadio caloroso che cerca di intimidirti con il tifo ma mi auguro che non ci sia alcuna violenza. Ci sarà grande attenzione da parte delle forze dell'ordine".

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